L’ultima cosa che avrei pensato succedesse nella mia vita è che avrei aiutato gli altri. Credevo di essere io quella che ha bisogno d’aiuto e per molti anni è stato così. Non ho camminato fino a 18 anni, i medici avevano detto che non avrei camminato mai, a causa di una malattia genetica rara che indebolisce le mie ossa.
Mio padre non si arrese e mi fece operare da alcuni dei più importanti chirurghi d’Italia e d’Europa. Crearono dentro le mie ossa un’impalcatura di ferro: riuscivo a stare in piedi ma non a camminare. Per mesi ho messo la sveglia alle 3 di notte e ho provato a muovere i primi passi aggrappandomi alla libreria di casa.
Da quando ho incominciato a camminare, non mi ha fermato più nessuno: sono andata in giro per il mondo, ho vissuto due anni nella Cina Comunista (1984 e 1985), sono stata 9 volte in India, la mia patria spirituale, e in giro per l’Estremo Oriente, l’Europa e L’America. Sono diventata giornalista, il sogno della mia vita.
Ma la mia anima ferita reclamava le stesse cure che avevo dato al mio corpo. Ho fatto due psicoanalisi, una freudiana e l’altra junghiana, per la durata complessiva di 10 anni.